“Sospesi tra passato e futuro. Museo nazionale e Area archeologica di Altino nelle fotografie di Carla Carletto e Franco Storti “
AiCS ha il piacere di informarvi che domenica 10 luglio 2022 alle ore 11,30 in Piazza San Michele a Quarto d’Altino si inaugura la mostra “Sospesi tra passato e futuro. Museo nazionale e Area archeologica di Altino nelle fotografie di Carla Carletto e Franco Storti “. Presenta Siro Perin.
Crediti: Museo nazionale e Area archeologica di Altino – Direzione regionale Musei Veneto, “su concessione del Ministero della Cultura”.
la mostra non si terrà al Museo di Altino ma in piazza San Michele a Quarto d’Altino.
Fotografie di
– Carla Carletto, per far riflettere sulla grandezza passata dell’antica Altino, si è allontanata dalla fotografia realistica accostando alla dimensione archeologica la leggerezza e la contemporaneità del gesto artistico delle ballerine e rimescolando in tal modo presente e passato in un insieme apparentemente incongruo, che però ci spinge a interrogarci su quanto rimane immutato nella nostra condizione umana e sui desideri, sulle tristezze, sui legami sociali, spesso complicati, presenti oggi come nell’antichità.
– Franco Storti, attribuendo all’arte la capacità di produrre eventi positivi e di abbellire il mondo, attraverso l’immagine del viandante, personaggio guida che, dove le emergenze archeologiche dell’antica Altino si confondono con gli elementi contemporanei, mostra la strada verso il futuro e stabilisce una continuità ideale nel tempo, nei tempi.
Descrizione della mostra:
Qui gli oggetti sono conservati sotto campane di vetro, chiusi in bacheche non perché possano servire a qualcosa, ma perché attraverso di loro si vorrebbe ricomporre una città di cui ancora troppo poco è quello che si sa.
La mostra è il frutto di una sinergia tra Museo Nazionale e Area Archeologica di Altino, l’associazione IRIS, due fotografi, Carla Carletto e Franco Storti e il corpo di ballo diretto da Alexandra Foffano.
E’ costituita da una serie di scatti nei quali, ad esaltare e a rendere viva la bellezza dei luoghi è l’aerea presenza delle danzatrici. Arte e memoria, fotografia e danza, passato e presente, realtà e sogno per ri-scoprire un bene che appartiene alla comunità e che, dalla comunità, va valorizzato e preservato. Ciascuno dei due fotografi, secondo la propria sensibilità, ha ideato e creato un percorso fatto di immagini che rende conto dell’importanza storica, culturale e sociale di questo sito.